come bloccare la pubblicità online

navigare senza pubblicità è possibile?

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I programmi di blocco  stanno “distruggendo” quelli che offrono i servizi gratuiti online e cercano di controbilanciare pubblicando pubblicità.

Dopo  Apple, anche Samsung permette agli Smartphones, a certe condizioni, di usare gli  ad-block.  Sta crescendo il numero degli utenti  che fanno ricorso ai programmi che bloccano le pubblicità nei diversi terminali. Questo può avere delle ripercussioni sugli editori web.

Certi giornali come Forbes e Bild hanno deciso di reagire. Eyeo, la società che ha  sviluppato uno dei principali ad-block, ha incontrato il 3 febbraio a Londra gli editori di siti internet.

Dopo  Apple, che ha istallato un programma di blocco di pubblicità opzionale per il programma di navigazione Chrome, adesso anche Samsung ha proposto sotto certe condizioni ai possessori  di terminali, che hanno l’ultima versione del sistema android, di potere istallare un programma di blocco delle pubblicità sul navigatore.

lo studio

Non è una buona notizia per l’industria dei contenuti. Secondo uno studio realizzato da Adobe e Fair, è una “perdita” stimata a 21,8 milliardi di dollari nel 2015. Questa mancanza è imputata ai programmi di blocco delle pubblicità.

Questi programmi, una volta istallati, offrono una navigazione senza interruzione pubblicitaria. Il numero degli utenti che usano questi programma sta crescendo, dal momento che la pubblicità proposta sul web è fin troppo presente e ha un forte impatto sulla qualità della navigazione.

Il fantasma della lista bianca

Gli ad-block sono denunciati dagli editori, che vedono una delle loro principali fonti di introiti diminuire. C’era una volta un’intesa implicita tra l’utente e i siti. Cioè il cliente poteva usufruire del contenuto gratuitamente, ma finanziato dalla pubblicità.

Con i programmi di blocco delle pubblicità, questo accordo salta. Un po’ come se uno che guarda una tv abbia una scatola che inserita dietro alla tv gli permettesse di vedere i suoi programmi televisivi senza pubblicità.

Per complicare le cose ad-blocker plus, uno dei principali ad-bloker tedesco Eyeo, è stato contestato per la sua lista bianca – la possibilità per un insersionista di fare parte della pubblicità accettabile tramite il pagamento di una certa somma di denaro.

L’azienda ha finito per riconoscere che era vero, ma ha precisato che il 90% delle aziende che facevano parte della “ pubblicità accettabile” non dovevano pagare.

Il fatto che alcuni pagano per aver visibilità della propria pubblicità, ha amareggiato molti media.

Sempre secondo lo studio fatto da Adobe e Fair, 198milioni di utenti attivi hanno usato i programmi di bloccaggio di pubblicità solo nel mese di giugno 2015. I numeri sono abbastanza chiari. Lo è ancora di più il tasso di progressione dell’utilizzo di questi programmi che è pari al +41% in solo 12 mesi.

In germania ad esempio il quarto degli utenti attivi usano i programmi di blocco delle pubblità online.

 La ribellione

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Sempre in germania, La bild per risolvere il problema degli utenti che usano i programmi di  blocco delle pubblicità online è riuscita ad identificare quest’ultimi intemendogli di toglierli o di pagare per aver accesso all’informazione. Sono stati assecondati da altri siti come quello di Forbes.

Il fenomeno  il dei programmi di blocco  è in crescita se continuerà a crescere a questa velocità, sicuramente sarà meglio sedersi attorno ad un tavolo tra i creatori di piattaforme e creatori di programmi adblock per trovare delle soluzioni mettendo dei criteri quantitativi e qualitativi per permettere all’utente di avere un’esperienza di navigazione più soft.

k.k

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